Cultura: Su teatri d’opera ennesima occupazione di Sangiuliano
Che sia necessario riformare lo spettacolo dal vivo è indubbio, che la parte riguardante i teatri d’opera sia da modificare è fuori discussione, ma è altrettanto certo che la riforma del ministro Sangiuliano sia assolutamente inadeguata a risolvere i problemi in campo. Si tratta dell’ennesimo tema col titolo azzeccato, ma con lo svolgimento sbagliato. Sarebbe importante avviare una seria riflessione sul ruolo dei Sovrintendenti italiani e su come troppo spesso non siano in grado di conseguire utili ed attivi in un settore nel quale dovremmo essere leader mondiali a livello artistico come quello operistico. Purtroppo Sangiuliano imbocca un’altra strada e, invece di conferire il mandato artistico alle orchestre, che dovrebbero essere normate con concorsi che rispettino gli standard internazionali di trasparenza e competenza, sceglie di dare un ruolo ancor più forte agli incaricati ministeriali, che troppo spesso rispondono ai desiderata della maggioranza e non sono in grado di dare un impulso artistico di valore. Ancora una volta quello che spinge il ministro della Cultura sembra essere il desiderio di occupare posti più che fare il bene della collettività.