Annullamento ParaRowing danno di immagine ed economico gravissimo

La vicenda delle alghe sul Po evidenzia purtroppo tutta l’inaffidabilità della Giunta Appendino: prima si sottovaluta il problema augurandosi che si risolva da solo, poi si interviene in maniera dilettantistica esclusivamente per fare notizia peggiorando però la situazione, solo alla fine si richiede l’intervento degli esperti (vedi Regione ed enti preposti) sperando che non sia troppo tardi. Il risultato di questo pasticcio è l’annullamento della ParaRowing, la regata internazionale per atleti disabili fisici: una manifestazione che per la prima volta non potrà essere disputata per evidenti problemi di sicurezza e che fa fare a Torino una figuraccia di livello mondiale e che prevedeva anche la presenza di equipaggi paraolimpici. Speriamo che gli ultimi interventi programmati riescano almeno ad assicurare le manifestazioni successive. Torino, oltre alla credibilità, rischia di perdere eventi sportivi di primo piano e milioni di euro di indotto.

Torino è drammaticamente ferma

Torino è drammaticamente ferma, purtroppo i cittadini stanno provando sulla loro pelle cosa significa essere ‘non governati’ dalla Giunta Appendino. Tutte le scelte dell’amministrazione comunale non hanno portato fino ad oggi a nessun risultato concreto per la comunità ed il tessuto economico e produttivo, anzi l’inerzia di giunta e consiglieri ‘5 Stelle’ sta causando gravi ritardi ad opere e progetti, già in fase avanzata, fondamentali per tutta l’area metropolitana: come il sottopasso di via Grosseto, la riqualificazione delle periferie tanto sbandierata in campagna elettorale e smentita ora da tagli ai finanziamenti, la realizzazione del villaggio turistico a Cesana, la promozione della raccolta differenziata capillare ed efficiente.

Le opere pubbliche e gli investimenti programmati sono di fatto fermi. “Su quelle problematiche su cui il sindaco si è cimentato sono stati fatti soltanto danni irreparabili: basti pensare al Festival del Libro, passato purtroppo a Milano, al ‘panino libero’ dove la giunta ha scelto ancora una volta di non decidere lasciando irresponsabilmente alle scuole ed ai presidi incertezze e caos o alle alghe sul Po, dove con una sceneggiata mediatica hanno addirittura peggiorato la situazione. Quando una rara presa di posizione della giunta viene apprezzata, come l’ordinanza recente che limita il gioco d’azzardo, scopriamo che era già stata attuata dalla precedente amministrazione e che si richiama ad una apposita Legge Regionale.

Istat dimostra inversione positiva

I dati diffusi oggi dall’Istat ci danno due chiare indicazioni: la prima e’ che le misure varate dal governo Renzi a partire dal 2014 hanno favorito l’inversione di rotta per la nostra economia con il passaggio dal crollo e dai dati preceduti dal segno meno a quelli preceduti dal segno piu’; la seconda e’ che dobbiamo moltiplicare il nostro impegno riformatore per consolidare una crescita che c’e’, ma che e’ ancora debole e va ulteriormente sostenuta. Diminuisce il debito, non aumenta la pressione fiscale, si sancisce l’impatto positivo delle misure varate a sostegno delle famiglie (vedi gli 80 euro), come quelle in favore delle imprese (vedi la riduzione della fiscalita’ per chi investe), con una rivitalizzazione del mercato del lavoro che, anche attraverso il Jobs Act, ha permesso un aumento dell’occupazione di oltre 400mila unita’: la direzione di marcia e’ dunque quella giusta, ma non ci accontentiamo. Per questo dobbiamo spingere con ancora maggiore decisione sul pedale delle riforme.

Salone del Libro: fallimento di enti locali ed editori

“Un fallimento degli enti locali e degli editori, nonostante l’intelligente mediazione del Ministro Franceschini”: con queste parole Silvia Fregolent, vice presidente dei deputati Pd, commenta il fallimento del ‘MiTo’ del libro.

“A causa delle reciproche rigidità e degli opposti diktat il nostro paese perde un evento straordinario per visibilità e prestigio favorendo quindi i grandi festival internazionali del libro, a partire da Francoforte. Ancora una volta l’Italia non riesce a fare squadra a vantaggio di campanilismi miopi e controproducenti”.

“E’ ridicola la posizione del sindaco di Torino – continua Silvia Fregolent – che annuncia sui social un salone del libro ‘più straordinario di sempre’. Dove? Negli spazi immensi del Lingotto, che rischiano di essere troppo grandi per un festival minore? Con chi? Senza la gran parte degli editori nazionali e quindi dei veri protagonisti di questo tipo di eventi? E soprattutto per chi? Per gli italiani che leggono sempre meno e che senza manifestazioni di primo piano preferiranno optare per Milano o addirittura disertare i ‘saloncini’ minori?”.

“Possiamo solo confidare – conclude il deputato Pd – che l’incapacità ed il provincialismo della Giunta Appendino venga bilanciato dall’esperienza e dalla professionalità di Massimo Bray. Ci auguriamo che il presidente della Fondazione per il Libro possa individuare quelle soluzioni innovative che la politica locale non ha saputo proporre”.

Corso Grosseto: il governo intervenga per sbloccare l’opera, la città rischia di perdere 160 milioni di euro

Ho chiesto ufficialmente al governo ed al Ministro Delrio di intervenire, per quanto di loro competenza, per evitare che la Giunta Appendino possa bloccare la realizzazione del sottopasso di via Grosseto. Fermare l’opera sarebbe da irresponsabili. Non è soltanto in gioco una infrastruttura irrinunciabile per l’intera città Metropolitana che porterà benefici alla viabilità, promuovendo il trasporto pubblico su rotaia, riducendo le emissioni di gas nocivi e riqualificando un intero quartiere. Se il sottopasso non verrà realizzato secondo tempistiche e progettualità ben definite i torinesi rischieranno infatti di perdere, tra fondi ex-Fas già stanziati, revisioni progettuali e penali alle società appaltatrici, oltre 160 milioni di euro.
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L’ideologia dei sindaci M5S per nascondere l’incapacità di governare

“Le scelte ideologiche che penalizzano i cittadini accomunano i sindaci di Roma e di Torino: per dare un messaggio agli irriducibili e nascondere i disastri e l’immobilismo di questi primi mesi di amministrazione Virginia Raggi dice di no alle Olimpiadi e Chiara Appendino continua a manifestare la sua contrarietà alla Tav”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, vicepresidente dei Deputati Pd.

“Ma se la Capitale dovrà rinunciare ad una candidatura ben più grave è la situazione di Torino. La Giunta Appendino uscendo dall’Osservatorio sulla Torino – Lione non potrà più beneficiare dei progetti e delle risorse per le opere di compensazione di una opera che, come ha ribadito l’Unione Europea, verrà comunque portata a termine nei prossimi mesi. Mi chiedo – conclude Silvia Fregolent – se il M5S si renda conto realmente di quanto stia constando ai cittadini, soprattutto in termini economici, il suo non-governo”.

L’ideologia del M5S costa ai cittadini milioni di euro di penali

L’amministrazione comunale di Torino chiede lo stop del tunnel di Corso Grosseto. Il governo dei No del M5S rischia di far perdere a Torino centinaia di milioni di euro già stanziati e l’opportunità di riqualificare la città, rendere efficienti i trasporti e sostenere il tessuto economico e produttivo.

La giunta Appendino si è vantata per settimane di aver tagliato i costi di staff e dirigenti per 5 milioni di euro in 5 anni, ora rischia addirittura di pagarne 20 in una sola volta soltanto per le penali previste per non realizzare l’opera. E’ irresponsabile fare scelte ideologiche privando i cittadini infrastrutture moderne e di ulteriori risorse economiche che potrebbero essere utilizzate per incrementare e migliorare i servizi o ridurre le imposte.

Se Roma piange, Torino non ride

Se Roma piange, purtroppo Torino non ride. L’incapacita’ e l’improvvisazione nel governare del M5S non interessa esclusivamente la capitale. E’ soltanto grazie al buongoverno della precedente amministrazione e al buon funzionamento della ‘macchina comunale’ se Torino non ha risentito particolarmente del dilettantismo della nuova giunta. Ma dopo settimane di rinvii e slogan anche nella nostra citta’ stanno emergendo i primi gravi problemi. L’opposizione alla Tav e le minacce sull’uscita del comune dall’Osservatorio rischiano di far perdere a Torino i progetti le risorse previste per le opere di compensazione; sull’utilizzo delle mense scolastiche regna un pericoloso caos che impedisce una seria programmazione e mette a rischio la qualita’ del servizio; con un’allegra scampagnata si pretendeva di aver risolto i problemi del Po che stanno diventando pero’ sempre piu’ gravi mentre la citta’ ‘vegana’ ha rischiato di mettere in crisi il vasto settore agricolo enogastronomico territoriale. Attendismo e demagogia certificheranno presto anche il fallimento di Chiara Appendino

Ativa la smetta con i ricatti e mantenga gli abbonamenti vigenti per la tangenziale di Torino

Ativa la smetta con i ricatti e mantenga gli abbonamenti vigenti per la tangenziale di Torino. A riguardo oggi ho depositato una interrogazione parlamentare: la società concessionaria del tratto autostradale ha infatti minacciato nelle scorse settimane l’intenzione di eliminare le attuali agevolazioni per i residenti della Città Metropolitana.

Il Dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in attesa di predisporre il bando di gara previsto dalla legge, ha concesso ad Ativa una proroga della concessione per 18 mesi: è inammissibile che l’azienda usi questo tempo per arricchirsi alle spalle degli oltre 30mila cittadini che usano quotidianamente la tangenziale per problemi di studio o lavoro. Con l’interrogazione chiedo al Ministro Graziano Delrio di vigilare, per quanto di sua competenza, sulle scelte della società concessionaria.

Dati Istat confermano una tendenza strutturale al riassorbimento della disoccupazione

Istat3108I dati sul lavoro diffusi oggi dall’Istat confermano una tendenza strutturale del mercato italiano al riassorbimento della disoccupazione provocata dalla crisi. Pur in un contesto in cui si registrano alcune oscillazioni di natura fisiologica, i dati di luglio ribadiscono la tendenza di fondo espansiva gia’ emersa nei mesi precedenti. Se considerato in un arco di tempo piu’ ampio rispetto a quello immediato del mese, il mercato del lavoro evidenzia in modo inequivocabile una dinamica positiva. Cosi’, gli occupati aumentano sia su base trimestrale (+157mila) che su quella annua (+266mila). In modo analogo, i dati sulla disoccupazione, a luglio scesa ulteriormente all’11,4%, indicano una diminuzione annua dei disoccupati di 44mila unita’. E altrettanto si puo’ dire per gli inattivi, che scendono anch’essi sia su base trimestrale (-185mila) che annuale (-407mila).

Le flessioni settoriali verificatesi a luglio non possono, dunque, essere ritenute contradditorie rispetto a una tendenza strutturale al riassorbimento della disoccupazione, una dinamica rivelata in modo particolare dal dato annuale sui lavoratori over 50, i piu’ colpiti dalla crisi, che beneficiano del maggiore aumento occupazionale: +5,4%, ovvero 402mila lavoratori. E anche le statistiche sui giovani devono essere interpretate non come un aumento dei disoccupati ma come lavoratori che, in un contesto di maggiori speranze, abbandonano lo stato di inattivita’ e si rimettono a cercare lavoro. D’altronde, la correzione al rialzo da parte dell’Istat del dato di giugno fa si’ che gli occupati siano 22 milioni e 828mila. Vale a dire +585mila in piu’ rispetto al febbraio del 2014, mese di insediamento del governo Renzi. Il lavoro che rimane da fare per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi e’ molto ma la cura adottata del governo contro la disoccupazione, senza dubbio, funziona.